Sta per concludersi la 44ª edizione delle Orestiadi di Gibellina, un cammino tra arte, memoria e visioni che ha avuto come filo conduttore “Ascoltando il passato / Guardando al futuro”.
Il gran finale, questa settimana, sarà al tramonto, tra le pieghe del tempo e del silenzio, nel paesaggio sospeso del Cretto di Burri. Un evento speciale realizzato con il sostegno dell’Assessorato regionale ai beni culturali e dell’identità siciliana in collaborazione con la soprintendenza di Trapani.
Si inizia giovedì 31 luglio alle 19.00 con “Autodifesa di Caino” testo di Andrea Camilleri, letture di Luca Zingaretti, venerdì 1° agosto alle 19.00 doppio appuntamento con “Agamennone” con Paolo Briguglia e “Clitennestra” con Isabella Ragonese per concludere domenica 3 agosto alle 19.00 con Danilo Rea, piano solo, in un tributo to Fabrizio De Andrè.
Giovedì 31 luglio alle ore 19.00, unica data in Sicilia dopo il suo debutto a San Miniato, Luca Zingaretti legge “Autodifesa di Caino” ultimo testo scritto da Andrea Camilleri per continuare le celebrazioni del centenario della sua nascita, musiche composte da Manù Bandettini ed eseguite dal vivo da David Giacomini e Manù Bandettini. Un omaggio che richiama il memorabile “Conversazioni su Tiresia”, recitato da Camilleri nel 2018 al Teatro Greco di Siracusa, considerato da tutti il suo un testamento artistico.
Zingaretti, che era pesente, la ricorda come una serata molto speciale. “Fu una serata magnifica! Andrea, solo in scena, seduto su una poltrona, ammaliò e ipnotizzò il pubblico con la magia della sua voce rauca e la forza delle sue parole – racconta Luca Zingaretti – nell’anno circa che lo separò dalla morte avvenuta a Roma il 17 luglio del 2019, Andrea scrisse un altro monologo che è quello che oggi presentiamo al pubblico. Lui non c’è più̀ e questa è una mancanza dolorosa e inconsolabile. Ma sono felice di essere, ancora una volta, strumento del suo talento”.
Venerdì 1 agosto alle ore 19.00 due performance inedite site specific, tra parole e musica, a partire dai testi di Ghiannis Ritzos e Colm Toibin per raccontare due personaggi chiave dell’Orestea: “Agamennone” con Paolo Briguglia e le musiche eseguite dal vivo da Gabrio Bevilacqua e “Clitennestra” con Isabella Ragonese e le musiche eseguite dal vivo da Rodrigo D’Erasmo, il prologo sarà affidato alla danza di Federica Aloisio sulle parole di “Cassandra” di Wisława Szymborska.
L’Orestea è il simbolo culturale della ricostruzione di Gibellina: nel 1981, per celebrare, appunto, la rifondazione della città e segnare l’alba di un destino tutto da riscrivere, sulle rovine della distrutta Gibellina, l’inizio di una profonda germinazione di incontri creativi tra artisti, architetti, musicisti, poeti, contadini, artigiani, operai, donne e giovani che insieme rifondano la città, ne segnano le strade e le case, riscoprono il valore eterno dell’arte e della bellezza.
Al Festival delle Orestiadi è stato immaginato un progetto performativo, che metterà il Cretto e l’Orestea in un dialogo creativo unico, una produzione artistica che affronti il tema della riscrittura contemporanea dell’Orestea in più forme e grazie al contributo di più artisti.
Domenica 3 agosto alle ore 19.00, a chiudere il Festival e il viaggio tra le musiche del nostro tempo – tra omaggi ai grandi autori e cantautori, tra passato e futuro – sarà il pianista Danilo Rea con il suo toccante tributo a Fabrizio De André.
A venticinque dalla scomparsa di Faber, uno dei migliori pianisti di oggi, Danilo Rea, propone il suo personale omaggio, in un’interpretazione unica per piano solo. Edito nel 2010 in un memorabile disco per la prestigiosa etichetta Act, “A tribute to Fabrizio De Andrè” resta una tra le più originali, ma allo stesso tempo sensibile e fedele, elaborazioni del prezioso lascito del cantautore genovese.
INFO E Biglietti: www.fondazioneorestiadi.



