Mostre, canti e petizioni contro i matrimoni precoci il prossimo 8 Marzo

Una “Giornata internazionale della donna” che vuole riflettere ancora di più sul senso di queste ricorrenza ricordando che nel mondo ci sono ancora troppe violenze

di Gilda Sciortino

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Giornata ricca e piena di emozioni, per un 8 Marzo contraddistinto dalla voglia di riscatto e libertà. La “Giornata Internazionale della Donna”, che si celebra ovunque, sin dal 1911, vedrà mobilitata anche Palermo con momenti di riflessione e intrattenimento, andando dai dibattiti ai reading, dalle manifestazioni in piazza alle performance artistiche.

piccola-accademia-dei-talenti-x-webSi parte alle 9, nella sede della “Piccola Accademia dei Talenti”, in via Giuseppe Paratore 17, con la proiezione del lungometraggio “Non sei sola”, diretto da Simona D’Angelo, realizzato in collaborazione con l’associazione “Abilmente”. Sarà presente l’attrice protagonista, Rosalba Pesco, e la dott.ssa Anna Caracausi, psicologo forense e criminologo. Subito dopo la tavola rotonda sul femminicidio, avrà inizio l’intrattenimento musicale a cura dei maestri dell’Accademia, Salvatore Petrotto (violini e voce) e Salvatore Clemente (controtenore e violoncello).

Alle 16.30 ci si sposterà in piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo, per partecipare al corteo cittadino indetto da un gruppo di associazioni del territorio (Collettivo Anillo de Fuego, Coordinamento antiviolenza 21 luglio, Arcigay Palermo, UDI Palermo, Laboratorio Zen Insieme, Circolo Arci Nzocchè, Circolo UAAR di Palermo, Associazione LAB.ZEN 2 Onlus, UDU Palermo, Coordinamento Palermo Pride, Malaussène Circolo Arci, Pirati Pastafariani Palermitani). Un momento pensato per non perdere la memoria delle battaglie, che nell’ultimo secolo hanno contraddistinto la nostra storia.

«Recuperare il valore di questa giornata – scrivono gli organizzatori – significa impedire che venga strumentalizzata. Esempio ne è stata la scelta, qualche anno fa, di una nota marca di abbigliamento spagnola che utilizzò lo slogan “Yo Decido”, la campagna lanciata dalle donne spagnole contro la legge antiabortista del governo Rajoy, tramutandolo in “Tu Decides” per vendere un prodotto sfruttando una questione politica tra le più delicate della Spagna degli ultimi decenni. Usare questo slogan per vendere è stato come usare un occhio nero a scopo di marketing. Dobbiamo lottare contro il tentativo di trasformare le battaglie delle donne in un fenomeno pubblicitario, utile solo ad alimentare politiche securitarie, razziste e omofobe».rita dalla chiesa_1900061886_n

L’arte farà da padrona alla Galleria “Josephine Bonì”, in via Notarbartolo 49, dove alle 18 sarà inaugurata la collettiva dal titolo “8 Marzo, ieri e oggi”, visitabile sino al 12 marzo, dalle 16 alle 20 di tutti i giorni. In mostra, le opere di Cristina Alletto, Josephine Bonì, Domenico Guddo, Giovanni Morgia, Cristina Patti, Daniela Verduci e Maila Ventimiglia. Sarà contestualmente presentato il libro di Sandra Vita Guddo Spatola, “TACCO DODICI – storie di ragazze di periferia”, momento coronato da un rinfresco e dalle mimose offerte a tutte le presenti.

Una manifestazione molto partecipata ogni 8 marzo è il Premio Internazionale “Universo Donna”, quest’anno alla sua 18sima edizione. Si svolgerà alle 20.30 al Teatro Savio di Palermo e, tra le donne che riceveranno l’ambito riconoscimento, quest’anno ci sarà anche la giornalista-conduttrice televisiva Rita Dalla Chiesa. Sarà una serata tutta per il gentil sesso a cui, in questa particolare giornata, vengono dedicate interessanti manifestazioni in tutto il mondo per difendere i loro diritti, la loro dignità e la loro grande intelligenza contro ogni forma di violenza.

Chi, invece, deciderà di fare un giro fuori porta, più precisamente dalle parti di Bagheria, non potrà mancare alla grande serata dedicata a Rosa Balistreri. Si svolgerà a partire dalle 20.30 a Villa Coglitore – Galioto, al civico 141 di via Palagonia, e a ricordare la grande artista licatese, eccelsa interprete della musica popolare siciliana, sarà Sara Favarò.

sara favarò x web«Avevo circa venti anni e Ignazio Buttitta mi volle al suo fianco, quando andava in giro per la Sicilia e la Calabria a declamare le sue composizioni – racconta la stessa Favarò -. Con noi c’erano anche altri artisti, il famoso cantastorie Ciccio Busacca e lei, Rosa Balistreri. Grandi interpreti, cantautori, cantastorie, da cui ho imparato tanto. Andavamo ovunque dotati di tanto entusiasmo e di poco compenso. Sono loro che mi hanno dato la possibilità di amare i canti popolari, come anche di apprendere tecniche di modulazione della voce, pause, silenzi, gesti».
Durante la serata lo scrittore Antonino Cangemi, autore del libro “D’amore in Sicilia” (Flaccovio editore), parlerà della vita amorosa dell’artista licatese e delle vicissitudini che hanno attraversato la vita di Rosa: dall’estrema povertà al carcere, sino alla fuga e agli abusi, il tutto sempre contraddistinto dalla sua grande tenacia e voglia di farcela. Tra gli ospiti anche il chitarrista Ferdinando Sclafani. L’evento è organizzato dall’ associazione “Siciliantica” di Bagheria.

Arte, cultura, spettacolo: l’8 marzo è, però, anche attenzione al sociale. In questa particolare giornata, fare un gesto denso di significato significa pensare alle tante ingiustizie e violenze che si compiono nel mondo. Ecco, dunque, la campagna di “Amnesty International” per regalare un fiore alle bambine del Burkina Faso e dire, insieme all’Ong internazionale, #maipiùsposebambine.

spose bambinePer aderire alla campagna basta firmare l’appello (http://appelli.amnesty.it/burkina-faso-matrimoni-forzati/) per chiedere al governo del Burkina Faso di far rispettare le leggi che vietano i matrimoni precoci. Un altro tassello della campagna di Amnesty “Mai più spose bambine”, il cui obiettivo é porre fine alla grave violazione dei diritti umani rappresentata da questo genere di matrimoni, radicata nella povertà e nella discriminazione.

Basta pensare che, secondo le stime del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), 13.5 milioni di ragazze ogni anno nel mondo sono costrette a sposarsi prima dei 18 anni con uomini molto più vecchi di loro: 37mila bambine ogni giorno alle quali, di fatto, viene negata l’infanzia. Isolate, tagliate fuori da famiglia e amicizie, come anche da qualsiasi altra forma di sostegno, perdono la libertà e sono sottoposte a violenze e abusi. Molte di loro rimangono incinte immediatamente o poco dopo il matrimonio, quando sono ancora delle bambine. 

Chi aderirà all’appello firmando la petizione, potrà scaricare un fiore di carta dedicato a queste piccole donne. Un origamo che si potrà, poi, portare al banchetto di Amnesty nella piazza più vicina a noi, oppure fare una foto e condividerla sui social con #maipiùsposebambine. Un gesto molto semplice, che può lasciare il segno e dare più senso a questa giornata.