Libertà di stampa nel mondo, Italia sempre peggio

Pubblicato il rapporto annuale di Rsf, l’Italia perde altri quattro punti ed è 77ma

di Valeria Lo Verde Morante

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 La cartina di Rsf sulla libertà di stampa nel mondo nel 2016

Reporters sans frontieres ha pubblicato l’annuale rapporto sulla libertà di stampa nel mondo. L’Italia, che già lo scorso anno era in 73ma posizione, quest’anno perde quattro punti e scivola al 77mo posto.

Peggio di così, in Europa, solo Cipro, Grecia e Bulgaria, meglio di noi anche  Moldova, Armenia, Burkina Faso.

Una delle cause che determina la pessima posizione italiana, nell’analisi di Rsf, il fatto che “fra i 30 e i 50 giornalisti sarebbero sotto protezione per minacce di morte o intimidazioni” e che altri stiano subendo procedimenti giudiziari a causa delle loro scottanti rivelazioni. Tutto ciò sottolinea come i giornalisti italiani che si occupano di inchieste su organizzazioni criminali e corruzione incontrino serie difficoltà ed alcuni siano addirittura protetti dalla polizia in seguito alle pesanti minacce ricevute.

Prima in classifica, dal 2010, la Finlandia, seguita da altri due paesi del Nord Europa, l’Olanda e la Norvegia che cede il secondo posto.

Subito dopo l’Europa, a sorpresa, si posiziona l’Africa, che per la prima volta supera l’America.

Da segnalare anche il progresso della Svizzera che in un anno guadagna ben tredici posizioni balzando dal 20° al 7° e quelli della Tunisia, oggi 96° (+ 30 ) dell’Ucraina 107° (+22 ). Tra le cadute più rovinose la Polonia 47° (- 29), il Tagikistan 150° (- 34) e il Brunei 155° (- 34).

In coda Turkmenistan (178°), Corea del Nord (179°) e Eritrea (180°).

La classifica, pubblicata annualmente dal 2002, misura il grado di libertà di cui godono i giornalisti in 180 paesi considerando alcuni parametri, fra cui il pluralismo, l’indipendenza dei media, il quadro giuridico, la trasparenza, le infrastrutture. Dal 2013 al 2016 è stato registrato un peggioramento generale della libertà di stampa, legato soprattutto al controllo da parte dei media e al clima sempre più teso.

“E ‘purtroppo chiaro – ha dichiarato Christophe Deloire, segretario generale di Rsf – che molti dei leader del mondo stanno sviluppando una forma di paranoia sul legittimare il giornalismo”.

L’attuale situazione indica di un clima di paura e di tensione, insieme al maggiore controllo esercitato sulle redazioni da parte dei governi e da interessi privati. Ed è sempre più importante garantire il diritto del pubblico di notizie e informazioni indipendenti e affidabili.

La classifica mondiale della libertà di stampa 2016 sul sito RSF.org.