Gioacchino Caponetto festeggia 40 anni di radio e l’uscita del suo primo libro

Festa doppia per lo speaker storico di Radio Time, protagonista di una serata alla Tonnara Florio che segna due momenti importanti della sua vita

di Valeria Lo Verde Morante

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Sono trascorsi quarant’anni da quando Gioacchino Caponetto ha parlato per la prima volta davanti a un microfono e, per celebrare questo importante traguardo, il popolare speaker radiofonico ha deciso di festeggiare non solo con una torta preparata per l’anniversario, ma anche facendo coincidere questa data con la pubblicazione del suo primo libro, l’autobiografia “Capo Cuore e Pancia” (Wordmage Edizioni) in cui si racconta senza remore né timidezza. Torta e libro che saranno protagonisti della serata di giovedì 14 alla Tonnara Florio alle 21,30, una vera festa in cui alla lettura di alcuni brani del libro si alterneranno chiacchiere e musica live. Alla vigilia di questo appuntamento, Caponetto ci racconta le sue sensazioni.

capo-5---web_nHai scelto di far coincidere due momenti importanti e di condividerli con amici e ascoltatori. Cosa significa per te questa serata?

Sinceramente mi sembra di vivere un secondo matrimonio, con la differenza che il vero matrimonio è durato poco, invece il percorso radiofonico è lungo e il libro rimarrà per sempre, ma le sensazioni sono proprio quelle legate ai preparativi e a tutto ciò che c’è da fare, dalle prove dell’abito agli inviti, preoccupandosi di non aver dimenticato nessuno, perché sarà una festa in cui spero di avere con me proprio tutte le persone che hanno contribuito, magari aggiungendo un piccolo tassello, a questi quarant’anni di radio e miei”.

Il libro è pronto da un paio di giorni, appena in tempo per la festa.

E’ una coincidenza voluta e desiderata da tempo, mi piaceva l’idea di farmi questo regalo e fare uscire l’autobiografia che avevo in mente per il 40º anniversario con la radio. Fra quel pensiero ed oggi c’è un anno e mezzo di lavoro al libro e a un certo punto ho detto: o esce il prossimo 14 aprile oppure non esce più; in questo modo è diventato un impegno, volevo assolutamente che fosse un regalo per me stesso ed anche per tutta la gente che mi segue con un amore straordinario”.

copertina-libro-capo---x-webHai da sempre un rapporto molto personale con i tuoi tantissimi ascoltatori, che va anche oltre la trasmissione, perché ti racconti senza troppi filtri, li rendi partecipi della tua vita, così come fai anche sul tuo profilo facebook e questo probabilmente ha creato un legame profondo, un affetto sincero.

Praticamente mi sono ritrovato dall’essere estremamente orso e schivo, protetto da paletti alti quanto me, all’abbattimento di questi paletti che negli ultimi anni è avvenuto in modo rilevante perché ho sentito un desiderio naturale di volermi aprire agli altri. Parallelamente sul mio profilo facebook sono diventato molto più selettivo ed esigente, perché scrivo davvero molto di me e voglio che a condividere questo mio “viaggio” sia gente a me gradita. Ho fatto questa scelta e il rapporto che si è creato è stata una bella scoperta, ho conosciuto gente che mi rispetta e mi vuole bene”.

Quando hai pensato di scrivere il libro, cosa volevi raccontare?

Pensavo di avere tante cose del mio percorso da narrare, molte legate alla radio perché posso affermare di avere fatto ogni tipo di radio, da quella stile radiofreccia ai giorni nostri, e dal punto di vista personale ho vissuto sempre intensamente, senza guardarmi indietro, ho vissuto il periodo in cui vuoi la vita spericolata e quello in cui la normalità diventa la tua massima aspirazione. Considerando quanti episodi ho tenuto fuori dal libro, fra cui fatti privati che andavano comunque tutelati, penso veramente che di cose ne ho fatte tante, e soprattutto mi piaceva raccontare quello che provo, perché nel libro rivelo molto di me”.

Cosa hai scritto con gioia e cosa invece con più fatica?

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Con più fatica credo tutto ciò che riguarda il ricordo dei miei genitori perché sono sensazioni molto intime, come difficoltoso è stato raccontare la mia ultima storia sentimentale, che credevo fosse quella definitiva e invece alla fine è stato un inferno. Ho raccontato con piacere ciò che riguarda i miei amici, soprattutto gli episodi divertenti e qualche aneddoto particolare. E ovviamente il libro è un continuo incrociarsi della mia vita con la radio”.

La radio è tua compagna quotidiana da quarant’anni, sei uno dei pochissimi a non essersi mai fermato e non aver fatto neanche un altro mestiere. E’ un record?

Penso proprio di sì, almeno in Sicilia, perché sono quarant’anni senza sosta, non come altri colleghi che magari hanno iniziato insieme a me e dicono di essere al quarantesimo anno perché hanno ripreso a fare radio dopo una pausa di vent’anni. Non è la stessa cosa. Ci sarà però qualcuno che ha fatto lo stesso a livello nazionale, come Federico l’olandese volante o Linus, cioè proprio quelli storici della radio”.

In questi quarant’anni, ci sono stati momenti in cui hai pensato non mi va più di farlo? E cosa ti piace ancora adesso?

Non l’ho pensato perché è l’unica cosa che so fare, mi è riuscita bene e mi ha dato molte soddisfazioni. Non mi sono mai svegliato la mattina dicendo che palle devo andare a lavorare perché ho sempre trovato quel “motivo in più”. Certo, a volte penso che ho fatto una scelta e ho sacrificato altre cose, ma davanti al microfono provo la sensazione di parlare e di arrivare ovunque ed anche il mio ego è gratificato”.

capo-6---webNell’ultimo decennio la radio è cambiata moltissimo e anche il tuo ruolo di speaker, oggi si parla in maniera diversa e soprattutto vi si vede, mentre un tempo potevi andare in radio anche in pigiama…

Sì, ormai fare radio è come fare televisione, la gente ti guarda, ti scrive “ma che hai stamattina, hai una faccia strana”, siamo tutti in streaming o in diretta tv; una volta la radio equivaleva al mistero, ti innamoravi delle voci, magari le ascoltavi per anni senza sapere che aspetto avesse chi parlava. Questo ormai non esiste più, apri facebook e vedi foto e video, però va bene lo stesso, mi piaceva com’era una volta perché era figlia di quel tempo, mi piace che oggi sia così perché è figlia di questo tempo. D’altronde se io non avessi resistito ai vari cambiamenti e non mi fossi adeguato al nuovo modo di fare radio, non sarei ancora qua”.

Cosa ti aspetti da “Capo Cuore e Pancia”?

Sinceramente spero che dopo averlo letto la gente possa dire “in effetti lui è così”, che mi ritrovi come mi conosce e approfondisca determinate cose che non sa, per avere un quadro completo di me, perché io sono uno che crea spaccature, sono amato però c’è anche tanta gente che non mi sopporta. E’ difficile che io addosso a qualcuno: sono una persona che lascia un’impronta davvero piacevole oppure posso risultare antipatico per il semplice motivo che non faccio mai buon viso a cattivo gioco, se devo mandare a fare in culo ti ci mando, se sono incazzato faccio l’incazzato, non ho sorrisi per definizione. Molti preferiscono vivere con persone ipocrite, dalla doppia faccia, tutto quello che io non so essere. Ma sono felice perché i conti tornano sempre e alla fine la gente vede come sono, e anche che, se mi sai prendere, mi metti in tasca come vuoi…”

E cosa dobbiamo aspettarci giovedì?

Spero sia una vera festa. Ci sarà la lettura di brevi passaggi del libro, alcuni momenti di conversazione, durante i quali i presenti potranno farmi delle domande, tutto alternato con il live degli Inside out, una band-tributo ai Pink Floyd, che ho voluto perché i Pink Floyd sono la colonna sonora della mia vita e poi ci saranno una degustazione di vini ed una mega torta che mi stanno preparando e che raffigurerà la copertina del libro… insomma, spero che sia una serata nella quale passeranno belle emozioni”.

Per qualsiasi info sul libro o sull’evento:

https://www.facebook.com/Capo-Cuore-e-Pancia-1065071436864335/?fref=ts

https://www.facebook.com/events/195735837466648/