Distinguere il vetro

La raccolta differenziata oggi è una risorsa importante, anche per il futuro del pianeta. Solo se fatta con coscienza e attenzione, però…

di Valeria Lo Verde Morante

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In un ambiente iper-sfruttato, che va tutelato e protetto, l’abitudine di separare i rifiuti per poi recuperarli parzialmente ha acquisito una grande importanza, e per fortuna molti cittadini l’hanno imparato. Tuttavia, è un’accortezza che va affinata: a volte per cattiva volontà, distrazione o perfino in buona fede si possono gettare oggetti appartenenti a una determinata categoria nella campana sbagliata. E ciò succede perfino con quello che sembra un materiale “inequivocabile”: il vetro.

Per esempio, prendiamo le lastre, ovvero il componente principale di tavolini bassi, specchi e, ovviamente, finestre. Probabilmente a causa della potenziale pericolosità che comporta maneggiarle, fanno parte delle eccezioni più insospettabili: per sbarazzarsene è necessario contattare (a voce o via web) la nettezza urbana locale e farle prelevare, se non si vogliono addirittura consegnare di persona nelle apposite aree.

Una soluzione teoricamente adatta pure a porcellane e ceramiche di uso comune (vasellame, stoviglie, tazze, ecc.); ma, essendo articoli piccoli, possono tranquillamente finire nei sacchi dell’indifferenziata, allo stesso modo di eventuali cocci. Stesso discorso per cristalli o Pyrex; anche in questo caso parliamo comunque di roba dalle dimensione considerevolmente ridotte, quindi si può buttare insieme al resto della spazzatura “senza qualità”.